QUALE FUTURO PER I MEZZI DI CONTRASTO?

Lo iodio: tutti lo cercano, tutti lo vogliono…ma in pochi lo producono (Giappone 30%, Cile 70%). A questo si aggiunge che sia una risorsa non rinnovabile, la cui estrazione lunga e costosa, unita all’aumento della domanda, ha portato a un rincaro dei prezzi del 90% negli ultimi 3 anni.
*Che fare quindi?* Trovare un sostituto dello iodio è complesso poiché dovrebbe trattarsi comunque di un elemento naturale e ciò sposterebbe il problema senza risolverlo. Una possibilità sarebbe puntare all’ottimizzazione del suo utilizzo, riducendone le quantità e differenziandone la scelta a seconda della patologia, anche per una maggiore sicurezza del paziente. Infine l’utilizzo di grandi flaconi potrebbe aiutare a gestire il workflow giornaliero, con conseguente riduzione dello scarto e somministrazione della giusta dose al giusto paziente. Infine un’altra possibilità per ridurre il consumo di iodio e l’impatto ambientale sarebbe il *recupero del mezzo di contrasto non utilizzato*. In Italia infatti, il mezzo di contrasto non utilizzato a fine giornata viene buttato, in base alla regolamentazione nazionale. Nei Paesi Nordici, invece, da alcuni anni alcune case produttrici hanno organizzato un servizio gratuito di recupero dei mezzi di contrasto non utilizzati.
*Di questi temi si tratterà anche nel I Congresso Nazionale AITERTC*; nel frattempo, per chi volesse approfondire l’argomento l’articolo completo è consultabile al seguente link: *https://www.aboutpharma.com/scienza-ricerca/nel-mondo-manca-lo-iodio-serve-ai-mezzi-di-contrasto/ <www.aboutpharma.com/scienza-ricerca/nel-mondo-manca-lo-iodio-serve-ai-mezzi-di-contrasto/>*
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp