a(1)_Angio-TC DIEP a bassi kV: qualità delle immagini ricostruite con algoritmo DL

M. Colazzo, L. Barbato, P. Aureli, A. Caloisi, S. Pascale, A. Benvenga, C. Santangeli, A. Cremona, D. Caruso, A. Laghi

Introduzione:

Il Lembo DIEP prende il nome dall’acronimo inglese Deep Inferior Epigastric Perforator che descrive la vascolarizzazione che nutre il tessuto cutaneo-adiposo attraverso i vasi perforanti dell’ arteria e della vena epigastrica inferiore profonda della parete addominale. L’intervento consiste nel prelevare il lembo che viene impiantato a livello della mammella da ricostruire confezionando un’anastomosi con i vasi locali riceventi. L’angio-TC DIEP è un esame finalizzato alla valutazione preoperatoria di ricostruzione mammaria in pazienti con mastectomia o amastia e necessita di un’elevata qualità delle immagini per studiare nel dettaglio la vascolarizzazione del lembo.

Obiettivi:

Lo scopo del lavoro è valutare e confrontare la qualità̀ delle immagini nello studio angio-TC DIEP acquisito a bassi kilovolt (kV) ricostruito con algoritmo iterativo (IR) e deep learning (DL).

Materiali e metodi:

Sono stati acquisiti 15 pazienti di sesso femminile (anni 48±7) con scanner TC 64 strati e ricostruiti con IR di media intensità utilizzato nella routine clinica e tre livelli DL. È stata eseguita una scansione angiografica con i seguenti parametri d’acquisizione: 80 Kv; mA modulati; pitch 0,984; caudo-craniale; volume di scansione dalla diafisi prossimale del femore fino a 3 cm sopra la cresta iliaca. L’acquisizione è stata attivata con partenza automatica dopo monitoraggio del bolo di mezzo di contrasto (MdC) a livello dell’arteria femorale superficiale, la soglia è stata impostata a 100 HU con ritardo minimo. Il MdC iodato (iomeprolo 400 mgI/ml) è stato somministrato ad un flusso di 4 ml/sec, il volume è ricavato dal prodotto del flusso per la somma della durata di scansione e del tempo di ritardo. Per ogni paziente i dati ottenuti sono stati ricostruiti ad uno spessore submillimetrico applicando il metodo IR e il DL con i livelli di intensità basso, medio e alto.

Per valutare la qualità delle immagini sono state posizionate regioni d’interesse (ROI) nel muscolo psoas e nell’arteria femorale superficiale. Da esse è stata ricavata e confrontata l’attenuazione media (HU), il rumore espresso dalla deviazione standard (SD), il rapporto segnale-rumore (SNR) e il rapporto contrasto-rumore (CNR) secondo le formule di seguito riportate:

Risultati:

L’algoritmo DL non ha alterato la misurazione dell’attenuazione vascolare (IR 706±155 HU vs DL 731±101 HU). L’elevata capacità di ridurre il rumore della tecnica di ricostruzione DL ha permesso una riduzione del rumore fino al 57% (IR 49,8±18,1 vs 21,4±9 DL alto) quando si utilizza la massima intensità.
Al crescere dell’intensità̀ del DL rispetto alle IR il SNR è aumentato del 12%, del 33% e del 110% per DL con intensità̀ minima, medio e massima rispettivamente, il CNR è aumentato del 17%, del 36% e del 118% per DL con intensità̀ minima, medio e massima rispettivamente.

Conclusioni:

I risultati hanno evidenziato come il DL migliora la qualità̀ oggettiva delle immagini, offrendo la possibilità̀ di utilizzare la tecnica a 80 kV per tutti i tipi di pazienti che effetuano Angio-TC DIEP. Nonostante il nostro lavoro non prendesse in considerazione i valori di dose, possiamo affermare che gli esami effettuati a bassi kV, con valori medi di 5,1±1,2 mGy e 184,5±55,2 per il CTDIvol e DLP rispettivamente, risultano molto inferiori ai valori dei livelli diagnostici di riferimento (LDR) nazionali. Sono necessarie ulteriori analisi per valutare l’effettiva riduzione di dose di radiazioni ottenuta grazie alle ricostruzioni DL.

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