L’osteoporosi è una condizione clinica caratterizzata dal deterioramento e della perdita della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea e un maggior rischio di fratture.
Due Professioni Sanitarie che giocano un ruolo importante nella gestione di questa malattia sono il Tecnico di Radiologia (TSRM) e il Dietista e i motivi di ciò sono stati spiegati da Elisa Mazza (Dietista) e Carmela Galdieri (Presidente della CDA Nazionale TSRM) in una breve intervista per “TrendSanità”.
In particolare, Carmela Galdieri ha raccontato quale sia l’esame di riferimento la diagnosi di osteoporosi, ossia la Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC, in inglese DEXA – Dual Energy X-ray Absorptiometry), che permette di quantificare in modo accurato e preciso la massa ossea, rendendo degli indicatori di rischio di frattura. La precisione e l’accuratezza diagnostica della MOC dipendono non solo dalla strumentazione utilizzata, ma soprattutto dalle competenze del TSRM. Durante l’esecuzione di una MOC, infatti, il TSRM mette in campo competenze tecniche necessarie alla scelta del protocollo e all’acquisizione delle immagini, minimizza l’impatto delle radiazioni ionizzanti, garantendo la riuscita dell’esame in piena sicurezza e si rende responsabile della persona assistita, unendo cosi le hard skills alle soft skills.
Inoltre, la Presidente della CdA TSRM pone l’accento sul fatto che le macchine per la MOC di ultima generazione sono state dotate di funzionalità aggiuntive (come la morfometria vertebrale) e implementano software e sistemi predittivi nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Pertanto, diventa importante sottolineare che per l’utilizzo appropriato di questi macchinari non basta un approccio passivo e automatico, anzi: l’esecuzione corretta e accurata dell’esame è strettamente dipendente dalle conoscenze e dalle abilità di chi lo esegue. Non bisogna immaginare, dunque, il TSRM come un mero “esecutore”, ma come un professionista consapevole, in grado di illuminare e di rivelare gli aspetti precoci di molte patologie.
Elisa Mazza, invece, spiega come la prevenzione primaria dell’osteoporosi dovrebbe essere avviata sin dalla giovane età: questo perché diversi fattori concorrono al processo di riduzione della massa ossea durante la vita e la genetica non predispone in maniera favorevole soprattutto il genere femminile.
Pertanto, la nutrizione svolge un ruolo fondamentale sia nella prevenzione, sia nella gestione dell’osteoporosi, a condizione che si tenga conto del contesto specifico in cui si trova l’assistito, includendo parametri biologici, vita quotidiana e regime alimentare abituale e che si muova in un contesto di nutrizione e medicina di precisione e personalizzata. L’intervento del Dietista può essere significativo nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi attraverso diverse strategie, tra cui la valutazione della composizione corporea, l’assunzione adeguata di calcio e vitamina D, il bilanciamento nell’apporto di diversi minerali, l’educazione nutrizionale, la promozione di una dieta anti-infiammatoria, la gestione del peso e il controllo nell’assunzione di proteine.
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