La missione Fram2 ha rivoluzionato l'imaging medico nello spazio
La scorsa settimana, i membri dell’equipaggio della missione Fram2, lanciata in orbita il 31 marzo scorso, hanno pubblicato sui social media la prima radiografia medica mai scattata nello spazio. L’immagine è una scansione in bianco e nero di una mano con un anello, che richiama la primissima radiografia scattata 130 anni fa dal fisico Wilhelm Röntgen alla mano di sua moglie.
La nuova radiografia è stata scattata in microgravità, all’interno di una capsula spaziale per quattro persone che volava a una velocità orbitale di 28.000 km/h, a circa 320 km dalla superficie terrestre.

La missione
Fram2 è stata la prima missione spaziale umana a viaggiare in orbita polare, circumnavigando il pianeta da un polo all’altro. Il nome dato alla missione deriva dalla nave norvegese “Fram” che fu la prima a trasportare esploratori nelle regioni artiche e antartiche alla fine del XIX secolo.
L’acquisizione dell’immagine fa parte del progetto SpaceXray, uno dei 22 esperimenti scientifici condotti dagli astronauti durante la missione Fram2.
Quale obiettivo?
La missione Fram2 ha dimostrato che l’imaging medico può essere effettuato anche in condizioni estreme, come quelle dello spazio, offrendo prospettive promettenti per garantire la salute e la sicurezza degli astronauti durante le missioni spaziali a lungo termine.
L’esperimento ha impiegato un sistema radiografico portatile, appositamente adattato per l’uso nello spazio, dimostrando che la tecnologia può adattarsi a nuove sfide.
Dopo il successo della radiografia della mano, l’equipaggio della Fram2 ha ulteriormente dimostrato le potenzialità di questa tecnologia, eseguendo immagini diagnostiche di altre parti del corpo, tra cui avambraccio, bacino, addome e torace. Hanno anche utilizzato i raggi X per esaminare componenti elettronici, esplorando così il loro potenziale per la diagnostica hardware.