w(23)_L’impiego della Tomografia Computerizzata post mortem (PMCT) nell’identificazione delle ferite balistiche

Scappatura G., Siclari S., Festa D., Malara S., Costarella D.

Introduzione/Background:

La PMCT è un metodo non invasivo per analizzare le strutture anatomiche post mortem, offrendo potenziali applicazioni  nell’identificazione delle ferite balistiche, inclusa la differenziazione tra fori di entrata e di uscita.

Obiettivi/Scopo:

Lo scopo di questo studio è valutare l’efficacia della PMCT nell’identificazione delle ferite balistiche e nella determinazione della causa della morte, incluso il riconoscimento tra fori di entrata e di uscita.

Materiali e Metodi:

Sono stati esaminati 20 casi di decessi per ferite balistiche utilizzando la PMCT. Sono state acquisite immagini TC elicoidali e ricostruzioni 3D MPR e VR per analizzare la traiettoria dei proiettili, le lesioni associate e la differenza tra fori di entrata e di uscita.

Risultati:

La PMCT si è dimostrata accurata nell’individuare tracce di ferite, distinguendo tra fori di entrata e di uscita,
identificando il sito esatto del proiettile trattenuto e la possibile frammentazione e dispersione delle componenti balistiche. La traiettoria interna del proiettile può variare a seconda dell’energia e delle strutture colpite, e la PMCT è in grado di fornire diagnosi attendibili sulla possibile distanza di tiro. I fori di entrata evidenziano margini irregolari e bolle d’aria, mentre quelli di uscita presentano irregolarità cutanee e immagini iperattenuanti, spesso associate a proiettili metallici o frammenti ossei.

Conclusioni:

L’impiego della PMCT si è rivelato un eccellente strumento per l’identificazione delle ferite balistiche, la determinazione della causa della morte e la distinzione tra fori di entrata e di uscita. La PMCT è considerata affidabile nell’identificare correttamente tutte le ferite letali e quindi la causa della morte, oltre a fornire informazioni sulla direzione esatta del proiettile, sull’entità delle lesioni viscerali od ossee.

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