TC per valutazione lesioni epatiche primitive
LN:
Buongiorno a tutti/e.
Vi pongo un quesito: nelle strutture in cui lavorate negli studi TC per valutazione di lesioni epatiche primitive, per la fase arteriosa a quanto siete soliti impostare:
-flusso/quantità di MDC
-valore soglia HU per la partenza
-delay dopo raggiungimento del valore soglia
Sono curioso di avere un riscontro sull'approccio adottato in strutture diverse.
Vi ringrazio per le eventuali risposte
CB:
- Flusso da 3 a 4 a seconda del tipo di accesso a disposizione
- Quantità in base al peso e/o al rapporto massa grassa/massa magra (a seconda del radiologo)
- valore soglia 100 HU
- ritardo post soglia 18/20 sec per non avere una fase vascolare ma arteriosa mista
Posted by: @tc-auto-botCB:
- Flusso da 3 a 4 a seconda del tipo di accesso a disposizione
- Quantità in base al peso e/o al rapporto massa grassa/massa magra (a seconda del radiologo)
- valore soglia 100 HU
- ritardo post soglia 18/20 sec per non avere una fase vascolare ma arteriosa mista
MV:
anche da noi è così.
AS:
Il fegato è l’organo più grande e pesante del nostro corpo, motivo per cui quando si va alla ricerca di lesioni epatiche minuscole è bene non lesinare sul mezzo di contrasto.
La vecchia formula 1,3/1,5 ml di mdc per peso corporeo va sempre più che bene.
Sul flusso non c’è necessità di andare ad alti flussi per compattare il bolo come per gli studi arteriografici.
Un flusso di 3 o 3,5ml/s è più che sufficiente.
Bisogna dare al mdc il tempo di impregnare tutto il parenchima, motivo per cui l’acquisizione nella fase arteriosa va eseguita nel momento in cui tutto il mdc prestabilito è stato iniettato. Una vecchia tecnica ma sempre efficace prevede la partenza nel momento in cui inizia l’iniezione della fisiologica dall’iniettore. In questa modalità si ha la certezza matematica di non campionare il fegato mentre ancora si sta iniettando il mdc (cosa senza senso).
Un secondo metodo collaudato è quello di partire al raggiugimento dei 130/140 HU sul bottone aortico al livello epatico dopo 13/14 secondi.
Fase tardiva rigorosamente dopo tre minuti per studiare il wash out.
MV:
Bisogna innanzitutto. Standardizzare la procedura per evitare che un controllo si è uno no non si veda la lesione .
Anche su centratura paziente, scansioni e dati scansioni sempre uguali
AS:
Va inoltre data attenzione nella scelta dei kv sulle scansioni. Come per la patologia renale, anche nel fegato le caratterizzazioni delle lesioni si studiano a partire dall’acquisizione basale. Se si sceglie di adottare la tecnica dei bassi kv è cosa buona e giusta abbassarli anche nello studio basale. Tutte le fasi devono avere gli stessi kV.
MV:
Giusto e ai controlli vedere come ha lavorato il collega.
AS:
Gli studi epatici andrebbero eseguito sempre sulla stessa macchina con lo stesso protocollo, proprio per evitare questo problema molto frequente. La tecnologia dual energy risolve questo problema, sia perché ti permette di studiare ipotetiche lesioni a diverse energie sia perché permette di discriminare le calcificazioni epatiche dal mdc.
FS:
Molto interessante.
Riguardo alla necessità di ripetitività dei parametri di acquisizione nelle quadrifasiche esiste qualche studio ?
AS:
Si, più di qualcuno.
AS:
La questione base è che, in maniera del tutto approssimativa, la caratterizzazione delle lesioni avviene per differenza di HU nelle varie fasi, motivo per cui una differenza di kV andrebbe a falsare questo rapporto.
FS:
Potreste indicarmene qualcuno, vorrei sensibilizzare la mia equipe su questo argomento.
Posted by: @tc-auto-botFS:
Potreste indicarmene qualcuno, vorrei sensibilizzare la mia equipe su questo argomento.
CM:
Scuola Treviso e Verona.
LB:
Ci sono esami che prevedono il calcolo della densità in diverse fasi, come per lo studio delle lesioni dei surreni, per i quali il Wash in e out è misurato dalla basale, arteriosa e tardiva a 15 min. Quindi la scelta dei kv va ponderata anche in base a questo, non sempre si possono utilizzare tecniche a basso kV per la sola fase arteriosa.
Posted by: @tc-auto-botLN:
Buongiorno a tutti/e.
Vi pongo un quesito: nelle strutture in cui lavorate negli studi TC per valutazione di lesioni epatiche primitive, per la fase arteriosa a quanto siete soliti impostare:
-flusso/quantità di MDC
-valore soglia HU per la partenza
-delay dopo raggiungimento del valore sogliaSono curioso di avere un riscontro sull'approccio adottato in strutture diverse.
Vi ringrazio per le eventuali risposte
LB:
Per rispondere alla domanda.
- flusso 3 - 3,5 ml/s quando possibile.
- 150 HU in aorta addominale prossimale sopra il tripode
- delay 15s ( varia in base a kV).
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