
Qualità d’immagine in TC
Scritto da Alessandro Tombolesi il 15 Giugno 2016
Per qualità dell’immagine s’intende il concetto, che sottende qualsiasi tipo di acquisizione in campo radiografico o di TC come in quello fotografico, che mette in confronto e paragona l’immagine ottenuta con quella reale da rappresentare.
È immediato il parallelo tra campo fotografico e radiografico, ma perché il confronto sia pertinente è necessario che si consideri la soggettività della valutazione, come la funzione e lo scopo per cui le immagini sono volute.
In campo fotografico esiste una metrica più o meno uguale per tutti che è definita dalla capacità dell’occhio umano di rilevare la luce ed i suoi colori che permette di valutare facilmente se un’immagine è fedele o quanto si discosti dall’originale; nel campo radiologico della TC, invece, è tutto molto più relativo. Esistono meno parametri di confronto diretto e più parametri funzionali determinati dalla necessità di visualizzare certe strutture meglio di altre, privilegiare il contrasto in determinate situazioni più che in altre. L’occhio dell’operatore è sempre fortemente condizionato dalla conoscenza dell’anatomia e fisiologia in primis, ma soprattutto dalla conoscenza dell’apparecchiatura (e le differenze in alcuni casi sono notevoli anche tra apparecchi simili) come dall’esperienza d’utilizzo di quel determinato sistema.
Il tutto deve andare di pari passo con la radioprotezione, perché non è possibile irradiare al massimo consentito tutto e tutti per ogni quesito clinico, ma ogni scelta di KV, mA, tempo di rotazione, pitch, FOV, spessore, kernel, eccetera, deve essere indubbiamente ponderato al quesito clinico, ma anche e soprattutto al sesso/età del paziente, all’indice di massa corporea, come alla necessità di ripetere l’esame nel tempo.
Fatta questa doverosa premessa identifichiamo l’accuratezza e la fedeltà dell’immagine TC nel “dettaglio” e nella “rilevabilità” dei particolari scansionati, in termini tecnici:"risoluzione ad alto contrasto" (risoluzione spaziale) e "risoluzione a basso contrasto" (o solo risoluzione di contrasto)
Dato che stiamo scansionando organi in movimento è necessario considerare anche la “risoluzione temporale” del sistema.
Il tutto deve fare i conti con un altro fattore concomitante: il "rumore" sempre presente nell’immagine ed inteso come il disturbo che impedisce il raggiungimento dell’obiettivo ideale.
Il rapporto tra il “contrasto” ed il “rumore” è un fattore dirimente nella maggior parte delle scelte dei parametri di scansione in TC.